Elisa volley viaggio di un papà nel mondo del volley giovanile milanese (1997 e dintorni)

Io c’ero: che orgoglio essere in questo mondo

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    docangelo
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    00 01/06/2014 22:54
    (da pallavolo.it)

    Si lo posso dire , io c’ero ed ho visto la scena dal vivo, attimo per attimo senza cpire fino in fondo quello che veramente stava accadendo. L’infortunio del giocatore di Genova e lo spettro per Genova di non potere neanche disputare la finale ( nel 3×3 c’è l’obbligo di essere 4 perchè c’è il cambio automatico quando un giocatore va al servizio.

    Ed ho assistito alla decisione immediata , quasi istintiva dell’allenatore del Almevilla, che ha proposto immediatamente , giochiamo la partita in 3 anche noi ma giochiamola.

    Si è proprio vero… la finale di un campionato d’Italia, e per un paesino della bergamasca il sogno di vincere un tricolore e poi la decisione dettata da uno spirito di sportività che non si può comprare al supermercato, ma che si impara sui campi di pallavolo e lo si insegna ai ragazzini. Nessuna richiesta da Genova o dagli organizzatori ma l’impeto di un uomo , quello che nella foto è al centro con il cappellino bianco in testa: coach Stefano Rota.

    E al momento della premiazione l’allenatore di Genova che chiama a sè il team arrivato secondo arrivato condividendo la vittoria.

    Il tutto non al torneo della parrocchia … ma all finalissima di un titolo Italiano. E che dire della dignità di questi ragazzini protagonisti di una storia così… lacrime tante e vi assicuro anche fuori dal campo da chi ( genitori, organizzatori, allenatori delle altre squadre ) ha assistito a un qualcosa di bello, normale e fantastico assieme.

    Un’ultima cosa: un applauso va anche a chi della commissione gara Fipav e chi come Adriano Bilato e Franco Brasili ha dato l’ok al superamento del regolamento … anche questo molto molto giusto e bello!

    Allora capite che dire “Io c’ero” ha un senso diverso, e dire che io in qualche modo faccio parte di questo mondo , il mondo della pallavolo , così diverso , così bello ed umano, è un orgoglio sano e indistruttibile. Grazie a tutti!

    Fulvio Taffoni

    [Modificato da docangelo 02/06/2014 00:32]
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    docangelo
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    00 02/06/2014 00:34
    da FB di Stefano Rota

    Andava fatto ragazzi.... una regola "stupida" non poteva decidere una finale scudetto. Erano più forti, lo hanno dimostrato e meritatamente hanno vinto. A metà non si poteva fare... uno vince e uno perde.... è lo sport!

    Profondamente orgoglioso di quello che ho fatto... lo sport vero deve vincere sempre, le coppe prendono polvere nelle bacheche.


    [SM=g7426]


    Domenica 1 Giugno ore 11.00
    Riscaldamento pregara.... hanno allestito il campo in grande stile, arco gonfiabile, striscioni, musica, speaker e tutto ciò che fa colore. Siamo tranquilli.... non chiedetemi come sia possibile ma siamo tranquilli.... riscaldamento solito, tutto bene, siamo pronti per partire poi ecco l'imprevedibile.... a pochi secondi dall'indicazione dell'arbitro che avrebbe mandato le squadre ai 2 minuti di battute, c'è un infortunio di un giocatore Genovese. Si tocca la caviglia, si teme il peggio... si spera in una piccola storta... e invece no.... è una brutta distorsione... e un brutto colpo per Genova che rischia di non poter nemmeno giocare la finale. Il regolamento è tanto stupido quanto chiaro, bisogna essere in quattro per giocare e loro non hanno riserva, sono solo loro quattro. Mentre nel campo Ligure si cerca in tutti i modi di rimettere in piedi il ragazzo vado dalla "commissione in campo" l'organo sovrano che decide e delibera nel corso di una manifestazione nazionale e propongo loro di giocare 3vs3... non esiste dico loro che vinco lo scudetto senza giocare, non ha senso... anzi peggio, avremmo giocato con uno in piedi in campo a fare presenza per tre rotazioni e gli altri due a provare a giocare.... un bruttissimo spettacolo! I vertici federali non sembrano affatto propensi a darmi ascolto e io mi arrabbio pure. Naturalmente ne parlo poi con lo staff avversario che ovviamente si dice d'accordo a giocare in tre nel caso il ragazzo non ce la faccia e subito rende onore al gesto di fair play. Il ragazzo viene fasciato e rifasciato sopra..... si rimette in piedi e prova ad entrare in campo, subito si capisce che non ce la farà.... non riesce nemmeno a camminare! Sono momenti confusi.... si fa un gran parlare al tavolo della "giuria".... poi ecco la decisione, la finale si giocherà, e verrà permesso alle squadre di giocare in tre. A questo punto devo chiedere a Gabriele il sacrificio.... giocare in 4 e ruotare risultarebbe un grosso svantaggio per noi e il gesto di Fair Play non vuol dire che io non voglia con tutte le mie forze vincere... anzi sono ancora più determinato a vincere!!! Gabriele prima si fa sopraffarre dall'emozione poi viene portato insieme al ragazzo infortunato di Genova davanti al pubblico per un grande applauso. Lo speaker mi tributa parole d'elogio e fatico a trattenere le lacrime. Le squadre si schierano a fianco dell'arbitro, entra la bandiera e parte l'inno d'Italia.... le lacrime non riesco a fermarle stavolta, scendono copiose a rigarmi il volto... la finale scudetto è il sogno di una vita, la finale scudetto alla guida della squadra del tuo piccolo paese sembrerebbe utopia... e invece no.... noi siamo lì!
    Perdiamo il primo set 15-10.... loro non sbagliano una palla che sia una, l'unico nostro break point una battuta vincente di Koby. Simone ci prova a tenerci a galla ma Genova è solida e il muro si fa sentire. Perdiamo anche il secondo 15-10, anche se l'andamento del set è molto diverso, ad inizio set apporto qualche modifica nello schieramento e nei meccaniscmi di gioco, partiamo bene, un paio di loro errori in attacco ci danno ossigeno, poi sprechiamo una rigiocata che poteva rivelarsi decisiva, al time out tecnico siamo agganciati ai Genovesi, sono avanti 8-7... si può fare... e invece no, ne siamo usciti tante volte ma stavolta no.... alziamo bandiera bianca.... all'ultima partita della stagione, dopo 42 vittorie consecutive troviamo chi è stato più bravo di noi! 2-0 Genova e loro a festeggiare in mezzo al campo. Le premiazioni sono quanto di più triste non esista quando perdi la finalissima.... ma non stavolta, l'allenatore scudettato interrompe il cerimoniale e microfono alla mano sottolinea in maniera decisa e ringrazia per la sportività l'Almevilla chiamandola a festeggiare tutti insieme la coppa tricolore....
    Non è mai bello perdere, ma se proprio "dovevo" perdere è stato bello farlo così, contro avversari più forti, sportivi e con l'applauso a ragazzi, tecnico e società tutta protagonisti di un gesto di Fair Play che deve essere d'esempio su quali valori contino davvero nello sport!

    Volevo vincere più di ogni altra cosa al mondo... ma volevo vincere con un confronto ad armi pari, come è giusto cha sia nello sport. Alla fine abbiamo perso ma è stato giusto così, in 4 o in 3 non cambia la sostanza, erano più forti, battibili sicuramente, ma noi oggi non ne siamo stati capaci.


    [SM=g7479]


    [Modificato da docangelo 02/06/2014 15:09]
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    docangelo
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    Sesso: Maschile
    00 02/06/2014 00:37
    da pallavolo.it

    Il campionato italiano Under 13 Kinder+Sport 3×3 ha il volto sofferente di Giacomo Nebbia, giocatore della Serteco Volley School Genova che nel riscaldamento della finalissima si procura una brutta distorsione alla caviglia costringendolo ad abbandonare la scena dopo aver stretto i denti nel tentativo di provarci comunque nonostante il dolore; ha il volto deluso ma in ogni caso sorridente di Gabriele Ravasio, l’atleta della Nuova Almevilla che si auto-esclude dalla partita per consentire alle due squadre di poter giocare in via del tutto eccezionale con tre soli atleti a testa nel roster dopo il via libera dei vertici Fipav alla richiesta straordinaria di modifica del regolamento.

    Le finali del campionato italiano Under 13 Kinder+Sport 3×3 hanno i volti di due giocatori che la sfida per il titolo la guardano solamente dalla panchina, ma che in realtà sono i veri protagonisti di una lezione di solidarietà e sportività che forse meglio di troppe parole racconta l’intensa tre-giorni della kermesse, ospitata in maniera eccellente da Ascoli Piceno, ed il suo valore che va al di là di un trofeo alzato al cielo.

    La Serteco Volley School Genova vince 2-0 la finale e si cuce lo scudetto sul petto in maniera del tutto meritata in virtù di uno straordinario percorso netto: nove vittorie in nove partite senza mai perdere un set.

    Ma vince, e non è retorica, anche la Nuova Almevilla, formazione di Villa d’Almè un piccolo comune della provincia di Bergamo, seconda sul podio ma prima nella graduatoria della lealtà, travolta dagli applausi di un Polivalente gremito come non mai.

    [SM=g7444]

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    docangelo
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    00 02/06/2014 15:11
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