In ogni festa che si rispetti ...ovvero "DE ARBITRIS DISPUTANDUM EST"

Come era lecito aspettarsi, il match Aspes vs Bresso era "evento" ricco di aspettative di varia natura:due società da poco divise che tornano a incontrarsi su opposti campi ma unite dal ricordo degli straordinari risultati del recente passato in comune, atlete che non nascondono l'affetto e l'emozione di poter giocare ancora sullo stesso campo di gara, le tifoserie che non possono fare a meno di mischiarsi sugli spalti per rinnovare l'antica e rinnovata amicizia.
Diverse atlete del Bresso, benché seriamente infortunate, hanno voluto essere presenti a tutti i costi per non perdersi l'occasione di
confrontarsi con il "vecchio maestro".

I presupposti per una festa dello sport erano tutti presenti. Ma come in ogni festa che si rispetti, non poteva mancare "il guastafeste", ossia quell'individuo solitamente fastidioso e insignificante deputato a mandare a monte qualsiasi cosa, solo per il piacere di essere notato.
Purtroppo il destino a voluto che il nostro guastafeste vestisse la candida casacca degli arbitri FIPAV, e si dai primi scambi ha mostrato
a tutti che ci teneva moltissimo al suo ruolo: ha dispensato errori ed atteggiamenti senza una precisa coerenza, ma come li sentiva al momento, riuscendo a sbagliare anche due o tre volte nella stessa azione. A tratti sembrava un video fuori sincronia: fischiava falli ignorati in azioni precedenti !!!
La partita ovviamente ha risentito di tale conduzione ignobile e inappropriata per un campionato di eccellenza (dovrebbero essere tali anche gli arbitri deputati)ed in sostanza è stata più che altro il festival degli errori generatiti dal timore di commettere fallo.
la considerazione che viene spontanea è la seguente: allenatori e società spendono ore ed ore di allenamenti a costruire la tecnica e la mentalità di un'atleta giovane cercando di far superare i dubbi e le insicurezze, e poi arriva un "arbitrucolo" appena tesserato e distrugge in un solo set il lavoro duro e paziente di una stagione !!!
Intollerabile.

Caro Antonio
ho riportato per intero la tua cronaca anche nel 3d delle partite...di là eventuali ulteriori commenti sul match.

Ma volentieri lascio qui il tuo sfogo, per "sparlare" un pò di arbitri.

Personalmente ho "dato fuori" del mio, contro un arbitro in quel di Curtatone lo scorso anno, durante la fase regionale con Visette.
Ero convinto che non avesse fischiato una, per me, clamorosa invasione.

Ti dirò che poi a freddo mi sono un pò pentito della mia scalmanata.

Fare l'arbitro nel volley è impresa difficile.
La velocità del gioco, specie quando è giocato ad alto livello (e tra Bresso e Aspes non può essere diversamente) è tale da consentire spesso interpretazioni intuitive dell'accaduto più che certezze assolute.
Quasi impossibile a volte evidenziare un tocco del muro, o vedere una palla che cade a pochi cm dalla linea.
L'arbitro andrebbe "capito" di più da noi tifosi....ma sò che non è facile.

Lo scorso anno al Visette ho conosciuto un genitore che aveva anche il patentino da arbitro.
A tavola durante un torneo natalizio ci spiegò diverse cose interessanti.
Ad esempio che quando ci sono 2 arbitri, i compiti sono differenti tra loro, con uno che bada a righe calpestate (in battuta o in pipe)
e l'altro che cura le formazioni, il palleggio e le invasioni.
Quando di arbitro ce n'è solo 1 ....povero lui!!!

In sintesi....pacca sulla spalla a te per i punti "rubati"....pacca sulla spalla all'arbitro per gli "inevitabili" errori fatti.

Fare l'arbitro, specie se da solo, è indubbiamente molto difficile, soprattutto quando il livello sale insieme alla velocità della palla... Ci sono tocchi a muro quasi invisibili se avvengono dall'altra parte del campo, e palle molto veloci e vicinissime alla riga che devi valutare istantaneamente, spesso a sensazione. Vero è che in questo scorcio di stagione ho riscontrato un livello piuttosto mediocre di arbitraggi, soprattutto nella valutazione delle palle che non passano la rete (i 4 tocchi) e/o in quello che secondo me rimane il vero problema: la diversa, a volte diversissima, interpretazione delle doppie o delle "portate". In alcune occasione ho visto tollerare, in 16, in 18 e addirittura in 1a divisione, un palleggio estremamente trattenuto (ok in 14 ma poi...) ed effettuato anche sotto la linea delle spalle (un vantaggio per spingere la palla in posto 4) salvo poi fischiare doppia al minimo accenno di rotazione della palla sull'asse verticale. Anche l'interpretazione del "primo tocco" qualche volta è stata variabile: non vale proprio tutto, perché la trattenuta clamorosa andrebbe fischiata comunque. Ho poi visto fischiare portata su interventi "col pugno" e non fischiarla per palle "arpionate" e lanciate di là a decine di centimetri dalla linea verticale della spalla. Insomma anche per gli arbitri c'è da lavorare per uniformare al massimo la linea di demarcazione fra il fallo e il colpo regolare e dare un limite preciso e univoco.
Ultimo ma non meno importante, vedo che diversi allenatori sfruttano al massimo l'incertezza, lasciando che i palleggiatori usino il palleggio "trattenuto" anziché cercare di correggere le ragazze, almeno in U16. E soprattutto bisogna stare attenti ai commenti dei genitori che spesso non conoscono il regolamento. Ho avuto un paio di esempi di ciò nelle ultime partite, riguardo a invasioni (sulla rete sotto la banda) giustamente non fischiate e a contestazione per il fischio su un'alzata del libero in palleggio con un piede sulla linea dei 3 metri con successivo attacco del giocatore in posto 4 (vietato).
Insomma è vero che ci sono arbitri probabilmente modesti, ma è anche vero che almeno in certi casi vanno giustificati: bisogna pensare che da bordo campo è spesso più semplice giudicare (per questioni di prospettiva). In un'occasione avevamo il video "live" della partita e potevamo rivedere "alla moviola" le azioni contestando quindi con un dato oggettivo le decisioni dell'arbitro: così era facile....

Ah... l'arbitro... poveri 'ragazzi'... :)

Stasera sono andato a vedere questa partita e mi è venuto subito in mente l'arbitraggio di cui ci ha riferito Birgi in Bresso-Aspes.
Anche stasera infatti ci si è trovati di fronte un arbitro giovane che ha voluto fare il protagonista quando non ce ne era assolutamente bisogno.
Riuscire a fare imbestialire entrambe le squadre in competizione e' compito arduo, eppure stasera l'arbitro c'è riuscito clamorosamente, inventando in continuo doppie e falli di seconda linea assolutamente inesistenti.
Non ha falsato il risultato perché ha sbagliato clamorosamente sia da una parte che dall'altra, ma di sicuro ha falsato la tranquillità di gioco delle ragazze in campo.
Spezzettare continuamente il gioco con l'intenzione di non lasciar passare nulla, può avergli dato l'illusione di tenere in pugno il match, ma in realtà ha solo frastornato le ragazze in campo, innervosendo tutti i presenti.
Se in 1° divisione si deve pretendere perfezione nel gesto sportivo in U16 occorre un po' di buonsenso; bisogna fischiare ciò che non si può non fischiare, ma le cose al limite (o addirittura entro il limite!!!) vanno lasciate andare, per permettere di sviluppare il gioco a ragazze ancora in crescita tecnica.
Peccato......speriamo che soggetti così siano una minoranza della classe arbitrale milanese.

Non ero presente alla partita, ma ho avuto il report delle figlie e soprattutto di uno dei papà, che è stato arbitro federale e diretto in serie A e B, quindi decisamente esperto. Ebbene il giudizio rispecchia quanto ha scritto il Doc, con decisioni assolutamente improponibili per tutto il match e, addirittura, probabilmente errori tecnici come quello di fischiare, almeno apparentemente, fallo di seconda linea quando l'attaccante atterrava nei 3 metri! Da un arbitro chiamato a dirigere una partita delle giovanili non si chiede la perfezione, ma quantomeno conoscenza delle regole, un metro costante di valutazione (questo fischiava tutti i palleggi non perfetti, e qui torniamo al mio post precedente) e soprattutto la conoscenza approfondita delle regole: ma da dove sono saltati fuori quelli che stanno usando quest'anno?

Cari colleghi genitifosi,
Apprezzo che concordiate con me le perplessità sui criteri di arbitraggio di alcuni (credo pochi) giudici di gara che sembrano formati nella scuola della vecchia DDR (titolo preferenziale per accedere alla STASI).
Mi viene il fondato sospetto che parliamo dello stesso soggetto in giacchetta bianca.
Confrontiamo il nome riportato nei Camp3, solo per curiosità dato che la caduta del muro di Berlino non ci consente di inserirlo in uno scambio di spie oltrecortina

dal sito MTV:

Premetto non è mia abitudine parlare di arbitri "lavoro" arduo e non invidiabile, ho sempre detto che nelle decisioni arbitrali non ci sia malafede.Quando si deve prendere decisioni in pochi decimi di secondo non è facile.

Non voglio nemmeno parlare della preparazione o delle capacità di ogni singolo arbitro è ovvio che più arbitrano incontri e più acquisiscono esperienza, noi come società siamo fieri di collaborare con la FIPAV per aiutare le nuove leve a inserirsi e fare praticantato nelle nostre palestre e con i nostri atleti.

Non voglio nemmeno parlare delle sviste....palle dentro o fuori, tocchi a muro visti o non visti, quattro tocchi veri o no.....perchè Domenica nella partita eccellenza U16 F tra Vero Volley e MTV ci sono stati su tutti e i due lati della rete.

Sviste che hanno fatto innervosire le atlete, allenatori, dirigenti e la totalità del pubblico presente. Perfino gli "addetti ai lavori" e ieri al centro Pavesi casa Della Pallavolo ce n'erano diversi; Presidenti, Direttore Sportivo, Arbitro, ed ex Arbitri di A e B e giocatrici di categorie superiori gente con anni di esperienza sulle spalle e tutti concordi nell'affermare l'incapacità del arbitro nell'applicare le regole.....

Attacchi di seconda linea fischiati perchè il giocatore saltava dalla seconda linea per impattare la palla e atterrava dentro la linea dei tre metri o vedere minacciare agli allenatori il cartellino rosso solo perchè parlavano tra di loro per confermarsi se la palla era dentro o fuori, perfino le atlete nell'area dei nove metri richiamate perché andavano a recuperare la palla uscita e la davano all' atleta in battuta .....tutto questo da prima ha creato sgomento che si è trasformato in ridicolo per la continuità degli errori e per chi da anni frequenta i campi di pallavolo.

.........NO!...NO! Fermi tutti la Milano Team Volley non ci stà....Io...non ci stò abbiamo parlato di sviste, abbiamo parlato di non conoscenza delle regole che al massimo ti fanno perdere un punto o la partita......ma qui siamo andati oltre abbiamo tolto la certezza a due palleggiatrici di 15 anni di entrambe le formazioni di sapere palleggiare, una recuperata solo dal fatto che poi tutto sommato la partita è stata vinta, ma poteva essere il contrario, l'altra a "PEZZI" perchè un neo arbitro poco piu che ragazzino ha rovinato anni di lavoro fatti di passione, sudore e rinunce.

Tutti concordavano che ieri sera l'arbitro ha condizionato l'incontro.........Ma chissene frega!!!......sono più preoccupato del parere di un Psicologo presente alla partita che affermava "....talvolta l'interpretazione continua errata delle regole (doppia in palleggio) da parte del direttore di gara può danneggiare
mentalmente una giovane atleta nelle sue convinzioni....."

Attenzione stiamo facendo pallavolo giovanile dove l'insegnamento è una costante ricerca di un punto d'incontro tra le richieste sportive e i mutamenti Psico-Fisici delle giovani Atlete.

Fare finta o sdrammatizzare che il problema non esista, e che allenatori, arbitri o un addetto alla crescita degli atleti/e possono minare in negativo le certezze di una giovane palleggiatrice (ruolo importantissimo e difficilissimo dove il 95 % delle azioni escono dalle sue mani) e da incoscienti.

Chiedo scusa se mi sono lasciato andare a qualche parola di troppo, ma se le parole dello psicologo sono vere, chiedo scusa alle mie Atlete e in particolare al palleggiatore perchè ieri sera non vi ho tutelate......una partita, tre punti vinti o persi non valgono la pena.......meglio ritirare la squadra come se fossimo entrati in un palazzetto inadeguato perchè piove dentro o perchè non ci sono le protezioni ecc..ecc.
La prima regola in MTV rimane la salvaguardia degli ATLETI/E.

Danilo Guffanti

a.birgi, 11/11/2013 10:51:

---

...
Mi viene il fondato sospetto che parliamo dello stesso soggetto in giacchetta bianca.
Confrontiamo il nome riportato nei Camp3, solo per curiosità dato che la caduta del muro di Berlino non ci consente di inserirlo in uno scambio di spie oltrecortina

---

Riconoscete qualcuno in questa foto ???



docangelo:

foto rimossa per tutela privacy (su richiesta)

ce ne sono un pò troppi poco preparati però... :(

Mi sembra proprio lui !!!!!!!!
Purtroppo io ero senza macchina fotografica....ma credo sia lui !!!!

In qualche occasione c'è stata una diversità di vedute con il patron di Mtv, ma in questo caso sono pienamente d'accordo con quello che ha scritto sul loro sito. E a questo punto penso sia cosa buona e giusta segnalare questi fatti (con grande tranquillità) alla Fipav, perché evidentemente non si parla più di capacità, ma anche e soprattutto di conoscenza delle regole e la mancanza di ciò non può passare sotto silenzio, per rispetto delle ragazze e del lavoro a volte pesante che svolgono tutti i giorni con annessi sacrifici. Dopo aver visto una quindicina di partite fra U16, U18 e 1a Div ed aver visto arbitri spesso diversi rispetto a quelli dell'anno scorso appare abbastanza evidente che alcuni di quelli oggi operativi dovrebbero essere dell'ultima "leva" e fra di essi non spicca certo un livello medio di preparazione adeguato. E questo non può essere che un problema da girare a Fipav Milano, magari attraverso una richiesta "trasversale" di monitoraggio del loro operato da inoltrare da parte di più di una Società.

dai provvedimenti disciplinari :

"9) 16F / A Gara 6214 - F.LLI TRINCA BRESSO MK - A.S.P.E.S. CUS MILANO Del 03/11/2013
AMMONIZIONE Alla Società A.S.P.E.S. A.S.D. per condotta offensiva dei propri sostenitori"

Come previsto, l'incompetente arbitro "sotto il capello niente !!!" ha verbalizzato il referto e sancito la propria incompetenza ufficialmente.

Per non mettere in imbarazzo le società, propongo di trasformare questo spazio in una sorta di gogna per esporre al pubblico ludibrio certi arbitri incompetenti e suscettibili, confidando che la "reprimenda vox populi" dagli spalti arrivi fino in commissione FIPAV.

...pare che l'arbitro "fallace" sia stato giustamente fermato dalla federazione.

docangelo, 16/11/2013 00:39:

---

...pare che l'arbitro "fallace" sia stato giustamente fermato dalla federazione.

---

Ricollegandomi al tito della discussione :
"Unum castigabis, centum emendabis"

a.birgi, 16/11/2013 08:14:

---

docangelo, 16/11/2013 00:39:

---

...pare che l'arbitro "fallace" sia stato giustamente fermato dalla federazione.

---

Ricollegandomi al tito della discussione :
"Unum castigabis, centum emendabis"

---

Amen

1) Un arbitro può DA REGOLAMENTO cambiare idea se si accorge di aver sbagliato e di aver in un primo tempo assegnato un punto?

Si! La decisione non puo' essere cambiata solo se e' stata fischiata la ripresa del gioco.
La decisione arbitrale può essere cambiata solo fin quando l'azione successiva non è ancora iniziata.

2) Un arbitro può DA REGOLAMENTO cambiare idea se si accorge di aver sbagliato, anche in seguito ad un gesto di fair play degli avversari che ammettono un fallo di gioco o una palla dentro, o un tocco a muro etc....?

Si! Dipende da lui se accettare o no il gesto di fair play.

Sulla palla dentro-fuori, per esempio, se l'arbitro ha visto che la palla era fuori, DEVE fischiare fuori, anche se chi ha fatto punto dice che la palla era dentro. Questo perchè esiste la possibilità che l'arbitro abbia visto male è uguale a quella che anche i giocatori o l'allenatore l'abbiano vista male. Se l'arbitro pensa di aver visto correttamente non DEVE, in alcun modo e per nessun motivo, cambiare la sua decisione.

Ma, al contrario, se l'arbitro pensa che la sua possibilità di errore sia maggiore rispetto a quella di chi ammette il fallo, allora può decidere di cambiare decisione. Per esempio se la sua decisione è data più dall'intuizione che dall'effettiva visione (un giocatore è transitato davanti alla palla che cadeva a terra interrompendone/disturbandone la visuale) oppure quando un fallo poteva non essere visto perchè il suo focus era su altra zona del campo (esempio il tocco a muro impercettibile, quando il primo arbitro deve anticipare il punto di caduta e quando il secondo si focalizza più sulle invasioni ...).
Ed è certo che, nei casi dubbi, si possa anche ricorrere alla palla contesa.

Comunque sia, il gesto di fair-play rimane ed è il benvenuto, ma solo per il giusto significato che ha e cioè il voler facilitare il compito arbitrale dando per scontato che qualsiasi cosa fischi per noi va bene. Il brutto è vedere un gesto di fair-play simile per poi lamentarsi quattro punti dopo per una decisione più o meno dubbia ... Oppure chi il fair-play lo usa quando la sua squadra è sopra/sotto di 15 punti ma non quando si è punto a punto. Tante volte nella medesima partita ed anche con lo scopo di guadagnarsi la fiducia nell'arbitro la quale potrà tornare utile proprio nel punto a punto.
Fair-play dall'inizio alla fine, non solo sul punto singolo, e senza alcun secondo fine.
Piuttosto che il gesto sporadico che può anche far guadagnare l'applauso, meglio far silenzio dall'inizio alla fine.

3) E' possibile in qualche modo per un tecnico far notare all'arbitro che la squadra avversaria è in fallo di posizione?

NO! L'unica persona in campo abilitato ad interloquire con il primo arbitro è il capitano.
Solo il capitano può avvicinarsi all'arbitro a gioco fermo per far notare, con toni chiaramente adeguati, l'anomalia riscontrata.
Ma solo nel caso in cui uno degli arbitri abbia notato la medesima situazione reputandola in un primo momento corretta (per una svista) o, ancora, la si possa riscontrare in campo (riscontro battitore con referto, per esempio), l'anomalia da seguito al fischio arbitrale del fallo.

www.pallavoloweb.com/brescia/notizie/serie-c/2494-cm-lassurda-partita-del-remedello-porta-solo-cartellini-rossi-e-0-pu...

MULTA
319 CMD Asd Pallavolo Remedello

Euro 130 per la responsabilità del comportamento gravemente e ripetutamente offensivo, volgare, blasfemo e minaccioso dei propri
sostenitori, altresì incitati dagli atleti in campo e in panchina, nei confronti degli arbitri e dellʹosservatore arbitrale
presente. Tale comportamento è proseguito dopo il termine della gara fino allʹuscita degli arbitri dal campo di gioco.


Commento da forumista Cioci73 (forum volley bergamasco):

Tornando nel merito di quanto accaduto alla partita e dando per scontato che non possiamo in alcun modo giudicare quanto successo non avendo, nessuno di noi, assistito alla partita, direi che qualcosa in più si può dire.

Io posso capire lo sfogo del presidente del Remedello ma per quanto riguarda la mia esperienza, piccola e limitata certamente, mi sento di dire che l'arbitraggio non deve mai essere messo in discussione. E quando dico mai, intendo mai.
Però voglio anche andare a fondo di questa questione perchè non voglio fare demagogia.

Sì, è vero, sono il primo che protesta quando sono in campo, ho subito più volte cartellini nella mia carriera in tutti i ruoli che ho ricoperto. Ho anche subito squalifiche. Tutto questo è accaduto mentre ero in campo, mentre la battaglia (in senso figurato) veniva portata avanti, quando l'agonismo era una spinta difficile da governare.
Mai e poi mai si è protratto alcunchè oltre il fischio finale e mai e poi mai ho detto che un arbitro mi ha fatto perdere una partita. E di situazioni che gli arbitri hanno fatto fatica a governare ne ho viste molte. Anzi, alcune causate proprio da me, anche se non ne vado fiero.
Vado fiero, invece, dell'aver sempre cercato le colpe di una sconfitta dentro di me o all'interno della mia squadra, assumendomi le mie responsabilità.

Oltre a questo, quanto viene scritto/detto dal presidente, fa pensare ad un clima assolutamente di guerriglia dove gli arbitri avevano tutto tranne che la serenità per continuare ad arbitrare.
Hanno cercato di tenere in mano la situazione fermando ogni tipo di protesta con dei cartellini. Hanno ritenuto giusto fare così.
Ed allora perchè dalla parte del Remedello non si è smesso di pensare alle proteste cercando di concentrarsi sulla partita?
So quanto sia difficile farlo ma a maggior ragione dovrebbe essere la figura del presidente (anche se in campo direi la figura del mister) a capire il momento e continuare a ragionare senza farsi prendere dalla briga di litigare. Eh già, perchè a quanto leggo, pare che il presidente e/o il suo entourage siano più volte intervenuti dalle tribune protestando e facendo la voce grossa, perfino arrivando dall'arbitro negli spogliatoi, o qualcosa così ... Boh?! Io rimango perplesso.
Avrei preferito un comunicato dove il presidente si scusava per quanto accaduto, magari giustificandolo con la furia agonistica. Questione di stile, questione di intelligenza, questione di sportività.

---------------------------------------------------------------------

Ho avuto delle impressioni da qualcuno che alla partita c'è stato.
Di sponda seriatese, chiaramente.
Sono impressioni per di più che io riporto quindi da prendere con le pinze.
La differenza in campo tra le due squadre non era abissale ma, tutto sommato, c'era. Il Seriate avrebbe perso quella partita anche se, forse, non così facilmente come sembrerebbe dal comuniato dei bresciani.

Gli arbitri erano giovani, forse molto giovani, e comunque con non molta esperienza di volley giocato. Alcuni fischi sono stati poco chiari.
A quanto ho capito io, fischiate molte invasioni a muro che, aggiunte ai "normali" errori arbitrali che in una partita ci sono sempre, hanno fatto un po' destabilizzare la situazione da parte degli ospiti.
I giocatori e la panchina, in alcune occasioni, hanno certamente protestato vivacemente e platealmente soprattutto quando la partita è degenerata, ma queste proteste, seppur accentuate, non meritavano forse tutti quei cartellini o, meglio, se non fossero usciti i primi cartellini probabilmente non sarebbero nemmeno stati così plateali. Comunque sia, sebbene cartellini molto fiscali, si potevano dare in quella situazione. Soprattutto quelli delle "frasi blasfeme" perchè, appunto, molto plateali.

Il pubblico bresciano è stato probabilmente molto più agitato dei giocatori in campo ed anche per questo c'è stata la multa, unica vera sanzione per Remedello. Il presidente ed il suo entourage hanno spesso trasceso il minimo di decenza che ci si aspetterebbe quanto meno da un persona che ricopre un ruolo istituzionale. Addirittura mi è stato riferito che un po' tutto questo gruppo si rivolgeva all'osservatore arbitrale in maniera assolutamente ineducata (beh, dai, cercate di capire fra le righe ...).

Alla fine, per quanto riguarda il giudizio sugli arbitri, secondo il parere delle persone che ne hanno parlato con me, non è del tutto negativo. Quanto meno non è stato così negativo come le accuse dei bresciani pare vogliano far intendere.
Arbitri certamente molto fiscali, molto inesperti sulla gestione di una partita simile e forse con qualche errore tecnico di troppo che però si è accentuato quando gli animi si erano accesi a seguito del trambusto creato, in parte anche da loro stessi.
C'è da dire che, però, non sono stati di quegli arbitri che adottano un metro di misura in una situazione per poi cambiarlo alla pari situazione successiva. Può essere, periodo ipotetico d'obbligo, che la presenza dell'osservatore regionale, li abbia anche un po' innervositi in qualche modo portandoli, come detto, ad una rigidità di giudizio.

Partendo dal concetto che l'arbitro è una figura importante nel volley e che la maggioranza di questi è bravo, e credo ciecamente nella assoluta buona fede degli arbitri, devo però esprimere alcune cosiderazioni.

Ho sempre difeso gli arbitri, avendolo fatto in gioventù (a 16 anni ero già arbitro regionale, chiedere al mitico Sirio Esti), e capisco le difficoltà che si incontrano nel dirigere una gara, ma è anche giusto stigmatizzare gli errori attraverso fatti eclatanti, quando non sono in forma, perchè non possiamo partire dall'assioma che "l'arbitro non sbaglia mai".

Anche i giocatori lo fanno, e si beccano gli insulti dei compagni o del pubblico, e finiscono in panca. Non si capisce perchè un arbitro "cane" non ne possa subire le conseguenze sportive.

Come PW vedo 3 4 partite a settimana, e le garantisco che vedo arbitri di tutti i tipi, che sbagliano come sbagliano i giocatori, ma molti arbitri mostrano la loro presunzione. E l'arroganza del potere è fastidiosa da digerire per chi è convinto di aver subito un sopruso.

Tra l'altro i giocatori si allenano tutta la settimana per disputare una gara nelle migliori condizioni possibili. Quanti arbitri si allenano a loro volta per essere in piena forma per la gara del sabato? Credo nessuno.

Le società investono tempo e denaro per fare della pallavolo, sperano sempre di vincere, e trovarsi un arbitro in non perfette condizioni perchè non si è allenato, non fa piacere, ma la cosa che più infastidisce e a volte accade, è trovarsi di fronte un arbitro presuntuoso e arrogante, che non è in grado di gestire un dialogo con i giocatori, dove ogni protesta viene equiparata a un insulto e come tale va trattata a cartellini rossi, come se la partita fosse una battaglia dove il nemico sono i giocatori che però non dispongo di armi di difesa, ecco tutto ciò non è assolutamente piacevole e la federazione deve intervenire e far capire a questi arbitri che si può ottenere il rispetto delle regole anche con il dialogo e a volte solo con un sorriso per calmare gli animi.
Nella mia storia pallavolistica spesso i più arroganti erano sempre i più incapaci forse era un sistema di autodifesa per consapevolezza della propria incapacità, spiace ma è una equazione reale.

Ma ripeto, come si stigmatizzano gli errori dei giocatori è giusto farlo anche con quelli degli arbitri.

Io ho sempre cercato di educare i miei giocatori al rispetto del ruolo dell'arbitro, ma il fatto che un "somaro"(nell'immaginario collettivo) per 2 ore di gara diventi dio, con il potere di decidere cosa è buono cosa è cattivo, non sempre è sopportabile, soprattutto appena finita la gara quando l'adrenalina scorre a fiumi, poi il giorno dopo passa tutto, e l'istinto lascia spazio alla razionalità.

Ma perchè ciò accade o deve accadere solo ai tesserati? perchè gli arbitri non devono sentire il dovere di scusarsi per una partita arbitrata da cani? Perchè loro devono essere degli intoccabili?

In fin dei conti dodici atleti possono giocare una partita anche senza arbitro, un arbitro senza giocatori che fa?

senza rancore

giginava

Non credo che sia opportuno montare una polemica sterile, che rischia solo di gettare discredito sul settore arbitrale bresciano (vista la prevalenza degli utenti di PW), che in questo caso non è per nulla coinvolto.

Tu Gigi, che mi conosci bene, sai quanto lavoro e fatica ci sia dietro il reclutamento e la formazione della classe arbitrale; sai anche che il nostro gruppo (parlo di Brescia) è in forte fase di rinnovamento e crescita e non ha mai nascosto errori e problematiche.

Ti assicuro che atteggiamenti arroganti sono fortemente stigmatizzati da chi gestisce il settore arbitrale e infastidiscono più di quanto possano infastidire gocatori, allenatori e dirigenti, perché contrari a quanto insegniamo.

L'unica cosa che mi permetto di correggere rispetto a quanto dici riguarda l'allenamento: ti assicuro che ogni arbitro, anche di ruolo regionale e nazionale, si "allena" arbitrando fino a 2-3 gare di categorie provinciali ogni settimana e partecipando a incontri di formazione/aggiornamento.

L'obiettivo di creare un clima collaborativo e di sinergia tra società, giocatori, allenatori e arbitri è prioritario e imprescindibile per la crescita dell'intero movimento.

Roberto Migliorati
Commissario arbitri Brescia