Volley8nations 2014 - WEVZA Volley Championship

ITA – GER 3-0 (27-25; 25-20; 25-20)

ITALIA CAMPIONE !!!

Ci siamo fatti raccontare la splendida avventura delle azzurrine dal Team manager Alessio Trombetta.

“L’Otto Nazioni è un torneo ormai tradizionale e molto importante per permettere a queste ragazze di assaggiare da subito il gusto del volley di livello internazionale, un gusto che è competizione e volley di alto livello, ma anche condivisone, conoscenza, amicizia: un’esperienza in gradi di fortificare il gruppo e di dare al lavoro di tutte un respiro più ampio e una prospettiva. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso con il gruppo B abbiamo conquistato la medaglia di bronzo, quest’anno siamo nuovamente saliti sul gradino più alto del podio, con un cammino non senza difficoltà, ma senza sconfitte: non c’è che dire, l’Otto Nazioni è un appuntamento che vogliamo sempre vivere al massimo delle nostre possibilità”.
Come si colloca questo torneo nel percorso della Pre-Juniores? “A differenza della Juniores, il cui ciclo dura due anni, la pre-juniores si gioca tutto in 12 mesi. Ci siamo ritrovati il 19 giugno per il primo collegiale, ne abbiamo vissuto un secondo di qualità ospitando la Turchia, e poi è stata la volta di partire per la Svizzera per questo primo torneo ufficiale; il prossimo appuntamento saranno le qualificazioni agli Europei, che si giocheranno in Slovacchia dall’8 all’11 gennaio 2015: le nostre avversarie saranno Portogallo, Slovacchia e Norvegia. Se ci qualificheremo, gli Europei si giocheranno in Bulgaria in un periodo da definire tra il 23 marzo e il 5 aprile. Se il regolamento internazionale non cambia, infine, le prime sei classificate agli Europei hanno diritto a giocare il Mondiale nella prossima estate.

Anche l’Otto nazioni maschile della stessa categoria è stato vinto dall’Italia, a testimonianza del buon lavoro del Club Italia. “Certamente è significativo che entrambe le nazionali abbiano vinto la competizione! Per quanto ci riguarda, Marco Mencarelli alla guida delle squadre giovanili è una garanzia e questo successo è certamente il frutto di un ottimo lavoro portato avanti da tutto lo staff insieme alle ragazze. Spero che questa vittoria sia di buon auspicio sia per la nostra Nazionale seniores, sia per il futuro di queste atlete”.

Ed eccole, le azzurrine medaglia d’oro al Wevza Otto Nazioni:

Palleggiatrici: Alessia Orro (Capitano, Ariete Oristano, 1998), Roberta Carraro (AGS San Donà, 1998); Schiacciatori: Giulia Melli (Volleyrò Casal De Pazzi, 1998), Caludia Rovaroni (Ostia Volley, 1998), Giulia Bartezaghi (Pool Volley Alta Brianza, 1998), Alice Pamio (Bruel Bassano, 1998), Beatrice Tenti (Pallavolo Arcobaleno Venegono 1999); Centrali: Sylvia Nwakalor (Polisportiva Olginate, 1999), Alessia Mazzaro (USC Spellum Cislago, 1998), Giulia Mancini (Volleyrò Casal De Pazzi, 1998); Libero: Giorgia Zannoni (In Volley Asti, 1998).

Lo staff: Headcoach: Marco Mencarelli; Assistent Coach: Alessandro Spanakis, Roberto Scaccia; Fisioterapista: Sandro Gennari; Medico: dott.ssa Anna Scardigno; Scoutman: Lorenzo Librio

Le azzurre hanno anche conquistato tre premi individuali:

Alessia Orro – MIGLIOR PALLEGGIATORE
Giorgia Zannoni – MIGLIOR LIBERO
Giulia Mancini -MIGLIOR CENTRALE

Otto Nazioni: la parola a Marco Mencarelli

Una nuova stagione, una nuova generazione,una nuova avventura per il volley femminile italiano: 12 giovanissime della nostra pallavolo hanno dimostrato di meritare la convocazione nel roster delle 12 atlete che hanno partecipato al torneo Wevza Otto Nazioni, vincendo la medaglia d’oro contro la Germania. In panchina – ma non seduto, ci scommettiamo! – Marco Mencarelli, che ha ripreso da dove aveva lasciato, ovvero da una vittoria, il suo percorso con le giovanili targate Club Italia.

“Questa vittoria ci gratifica molto, ma soprattutto gratifica le ragazze che erano alla loro prima esperienza internazionale: finora infatti avevamo disputato soltanto delle amichevoli con alcune università americane e con la Turchia prejuniores. Questa medaglia ha dunque un valore emotivo importantissimo, perché non c’era nessuna pietra di paragone con cui confrontare il risultato finale: ora le ragazze sanno a che cosa può condurle il lavoro che facciamo insieme”.

Un lavoro che per Mencarelli è il suo staff comincia da lontano, con le selezioni regionali e nazionali che lo portano a girare per l’Italia a caccia di talenti da coltivare. “Il sistema è di fatto quello che ancora mettemmo a punto insieme a Marco Bonitta tra il 2003 e il 2006, e che negli anni io stesso ho ampliato e perfezionato: dai Regional Day confluivano agli stage nazionali un gruppo numericamente abbastanza rilevanti, tra le 60 e le 75 atlete ogni anno; da questo gruppo mediamente 25-30 ragazza avevano la possibilità di vivere esperienze ulteriori di crescita, fino ad arrivare, per 12 di esse, ad un appuntamento come quello dell’Otto Nazioni. E’ già in programma una revisione del processo di selezione che in questi anni ha messo in evidenza molti talenti: le esigenze cambiano e noi dobbiamo adattarci al cambiamento!”.

Una delle novità più rilevanti – lo si può notare leggendo qui la provenienza delle 12 convocate – è la quantità di società sportive che hanno partecipato alla formazione di questo gruppo: “A differenza degli anni ’88-’89 e ’90-’91, dove praticamente tutte le atlete crescevano e si formavano nel Club Italia, oggi molte di loro hanno già fatto un notevole percorso di crescita nelle loro società di appartenenza. Questo è un bene: significa che in molti settori giovanili il metodo di allenamento e di insegnamento del volley sta dando i suoi frutti. Da parte nostra, però, c’è bisogno di adattarsi a questa situazione, e mai come in questi momenti valgono le domande che, insieme a tutto lo staff, ci poniamo all’inizio di un ciclo: che squadra siamo? Questa è la settima generazione alla quale vedo vestire per la prima volta la maglia azzurra, e vi assicuro che, per quanto assicuri un tesoro metodologico dal quale ripartire ogni volta, l’esperienza non fornisce ricette: ogni gruppo ha la sua storia, e questo per me è continua fonte di motivazione”.

Al Wevza Otto Nazioni sono stati conquistati anche tre premi individuali (palleggiatore, libero e centrale). Rispetto alla programmazione e alle finalità di questi 12 mesi di prejuniores; che valore hanno? “Dal mio punto di vista, forse hanno un valore ancora maggiore rispetto alla vittoria di squadra: il risultato infatti non è il nostro primo obiettivo, su di esso ci focalizziamo per lo più durante le competizioni. Però, il fatto di vincere e di veder riconosciute delle eccellenze tra le individualità è il segno che queste vittorie non sono casuali ma derivano dalla qualità di un lavoro che deve trasformare prima di tutto i singoli, per permettere alla squadra di fare bene oggi, e alle ragazze di fare bene o benissimo domani”.

a cura di Martina Ricca