da Corriere.it del 02-09-2013
di Roberto Marinello
Lo sport, per il bambino, deve essere prima di tutto un gioco da vivere con gioia insieme ai coetanei. È un momento di incontro e di aggregazione per aiutare a crescere sani nel corpo e nello spirito. Allo stesso tempo può rappresentare un’occasione per imparare i fondamenti dell’attività motoria.
I bambini dovrebbero arrivare spontaneamente alla scelta di fare sport; ai genitori spetta incoraggiarli, tenendo conto della loro età e della disciplina che intendono praticare.
Spesso è difficile dare una mano al bambino per scegliere lo sport più adatto alla sua età, alle sue caratteristiche fisiche e psicologiche, ma non dobbiamo decidere per loro. Non esistono sport di serie A e sport di serie B; ogni disciplina ha le sue caratteristiche, le sue regole (sia individuali che di gruppo) e sviluppa specifiche capacità e competenze in chi lo pratica. È importante una pratica regolare e formativa.
I genitori non devono mai dimenticare che lo sport viene praticato soprattutto per sviluppare il corpo, la psiche, per formare il carattere e per educare ad una sana ed onesta competizione basata su regole chiare e condivise.
Nessun bambino «deve» diventare un campione per forza, ma va aiutato ed incoraggiato a svolgere con impegno e passione l’attività sportiva, va educato al rispetto delle regole e degli avversari, all’accettazione del risultato senza eccessive aspettative e senza sensi di frustrazione.
Lo sport, se praticato con impegno e costanza, vissuto con spirito di amicizia e solidarietà, può diventare una vera «scuola di vita» insegnando al ragazzo che l’impegno e la leale competizione pagano sempre. L’eventuale insuccesso temporaneo può essere di stimolo alla ricerca ed al raggiungimento di risultati futuri più alti e positivi sia sul piano personale che su quello sociale e lavorativo.
Lo sport praticato regolarmente, contestualmente ad una vita sana ed equilibrata, è un eccezionale strumento di prevenzione sia delle malattie organiche e delle malconformazioni sia dei disagi del bambino e dell’adolescente a livello psicologico e sociale, dovuti ad uno stile di vita scorretto e non sufficientemente stimolato.
NB) articolo intelligente, ma segue elenco dei principali sport praticati....senza citare la pallavolo, primo sport al femminile in Italia.....ma caro Marinello, mi caschi sul più bello !!!
Aggiunta successiva:
PALLAVOLO
Tra gli sport citati manca la pallavolo: mancanza importante perchè è lo sport più praticato dalle donne. Essa ha caratterische simili al basket, ma non vi è contatto fisico, mentre aumenta la capacità di attenzione e concentrazione. Sviluppa in modo armonico il corpo, aiuta la socializzazione e il rispetto dell’avversario. E’ indicato dai 6 anni in sù e sino ai 10 anni non vi sono competizioni agonistiche.
[Modificato da docangelo 03/09/2013 12:02]
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