00 18/03/2014 09:46
TOT HOSTES, HONOREM MULTUM
Molti nemici, molto onore, recitava il grande Giulio Cesare quando si trovava in svantaggio numerico. La prossimità delle idi di marzo mi dovrebbe suggerire cautela ma comunque proverò a difendermi dagli attacchi dei Senatori Reggiani e Guido con l'attenzione che meritano.
Ma la galanteria e il rispetto per la verità mi impongono di rispondere prima alla gentile Regina di Cuori, cercando di essere chiaro, senza essere sconveniente.

Conosco persone, soprattutto tra gli elettori di Forza Italia o rampolli di casa Agnelli che pagherebbero qualsiasi cifra per essere sculacciati da un donna che si fa chiamare Regina di Cuori, (soprattutto se lo fa calzando stivali neri tacco 12 e corpetti di pelle aderentissimi). Ma io, fortunatamente ho desideri e passioni meno dispendiose... Preferisco immaginarti (senza provare nessuna eccitazione) come una maestrina dalla penna rossa che spulcia i miei commenti alla ricerca dell'errore da sottolineare tre volte oppure come la titolare della rubrica della posta del cuore (il tuo nomignolo invita a pensar ciò) per anime sofferenti, sconfitte e deluse.

Di tutte le tue affermazioni (che non definisco idiozie) mi preme soffermarmi sull'unica che ritengo degna di essere approfondita, anche per fornirti qualche spunto di riflessione meno banale. Mi riferisco al concetto di sportività a me tanto caro e per il quale combatto la mia personale battaglia contro chi veramente lo calpesta ed offende.

Il concetto di sportività è semplicemente il rispetto dell'insieme delle regole e delle norme previste da una certa disciplina sportiva. Per la pallavolo ad esempio prevede solo tre tocchi o sei giocatori in campo, il pugilato non permette di colpire sotto la cintura (come,ad esempio, hai fatto tu nella tua replica, ma ti perdono). Il concetto di sportività per la società sportiva è analogo al concetto di legalità per la società civile. Punto. Solo chi viola queste norme non può definirsi sportivo. A me sembra (ma posso sempre sbagliare) che scrivere tra il serio ed il faceto qualche piccolo commento ironico e, a volte, pungente non viola nessuna norma prevista del regolamento sportivo di qualsiasi disciplina. Ergo la tua “sculacciata” così stizzita e acida mi sembra priva di qualsiasi fondamento logico e la percepisco come una delicata carezza sulla parte del mio corpo che i soloni di Auprema vorrebbero tanto prendere a calci.

Per la cronaca: ho passato più tempo a consolare e incoraggiare le giovani atlete dell'Uniabita dopo la partita che a festeggiare una vittoria insperata e quindi degna di essere esaltata. Conosco molte di quelle ragazze (ed i loro pazienti e tolleranti genitori) da molti anni e mai mi sognerei di mancare loro di rispetto. Ma questo per te sarà facile verificarlo.

Come vedi il tuo scritto mi ha fatto molto riflettere e sono giunto alla conclusione che di sport e educazione sportiva non capisci nulla. Ribadisco il consiglio: apri una rubrica di posta del cuore su una rivista femminile, tre affezionati lettori (Io, guido(59) e Reggiani) li hai già conquistati.

Ps: Mi è sembrato indecoroso e irrispettoso definire “una piccola finale” un risultato conseguito da 26 ragazze giovani (conto anche quelle Pro Patria) e dai loro tecnici, che hanno lavorato duro per mesi per raggiungere questo traguardo. E questo è il mio Due di Picche, cara Regina di Cuori.