Fare sport......o fare agonismo????

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docangelo
00giovedì 21 ottobre 2010 15:18
Fare sport è una cosa bellissima a qualsiasi livello; io lo faccio ancora adesso (basket) dopo i miei primi 50, e con sommo divertimento.

Ma per chi fà agonismo il discorso è diverso.
Certo deve essere una scelta libera del bambino-a, fatta per passione e niente altro.
L'impegno in questo caso è sicuramente importante, i carichi di lavoro sono certo superiori al mero divertimento ludico, poichè lo scopo è acquisire tecnica e tattica per primeggiare nel proprio sport.
Se l'impegno e la partecipazione richiesti sono eccessivi lo si può determinare in base al fatto che i ragazzi non si divertano più come all'inizio dell'attività e siano stressati dai ritmi imposti o da rapporti difficili con allenatori o compagni, o in seguito a intercorse difficoltà di rendimento scolastico, che deve comunque restare prioritario.
Io credo che in un'epoca in cui è sempre più difficile insegnare ai nostri figli a rispettare valori un tempo tradizionali, sia importante evitare che perdano troppo tempo davanti allo schermo di un PC o, in seguito, bighellonando da un locale all'altro con boccali di alcolici in mano o fumando e ingerendo sostanze alla ricerca dello "sballo".
E' importante dare loro la possibilità di crescere ed emozionarsi con lo sport, insegnando che il lavoro e l'impegno pagano in ogni settore della vita, da quello sportivo a quello scolastico ed, in seguito, a quello lavorativo.
Per cui ben venga l'impegno agonistico, e ancor meglio se il maestro che te lo insegna è bravo, e ti permette di primeggiare, sempre nel massimo rispetto dell'avversario.

Ma le difficoltà che si incontrano sono tante.

E' un percorso che è sicuramente impegnativo per le ragazze e per i loro allenatori, ma lo è anche per i loro genitori, che devono seguire le loro figlie attraverso le palestre della provincia, dimenticandosi weekend al mare o in montagna, o cinema e teatro.
Dopo 4 anni di frequentazione di volley agonistico giovanile ho imparato che i genitori sono solo un’entità tollerata perché indispensabile per accompagnare le atlete dove necessario.
Qualsiasi altra forma di collaborazione al progetto educativo sportivo è caldamente evitata dalle persone a cui noi affidiamo per 10-15 ore la settimana le nostre figlie.
In fondo noi non siamo tecnici, siamo solo genitori, tifosi delle nostre ragazze.

Spesso, e soprattutto nelle società di vertice, le ragazze sono solo uno strumento nelle mani dell'allenatore che deve raggiungere risultati per il proprio prestigio personale.
Conosco ragazze che sono state "usate" per vincere qualcosa 1 anno e l'anno dopo sono state tagliate senza spiegazioni, a favore di nuovi arrivi in società di atlete più "fisicate".
Questo succede meno nelle piccole società, dove la gestione è più "armonica" tra famiglie, tecnici e dirigenti.
Ma se avete la fortuna di avere figli talentuosi, è indubbio che solo la grande società può permettere loro di crescere e confrontarsi ad alto livello.




polmary@
00giovedì 11 novembre 2010 16:26
Caspita, affermi cose "forti".
Condivido praticamente tutto quello che dici.
Sull'agonismo credo sia importante comunque ricercare un equilibrio, perchè il troppo è troppo anche se si tratta di uno sport. Soprattutto a 13-14 anni.
In questo caso credo i genitori abbiano un compito importante, compito che non possiamo chiedere ad un allenatore.

Rispetto ai rapporti con le società, io ho un'esperienza brevissima, due anni, e con la stessa società. Non posso quindi dire più di tanto, ma alcune sensazioni che vivo le ritrovo in quanto hai scritto.
paolo
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