docangelo
00venerdì 9 novembre 2012 11:05
dal sito Aspes:
Gaia Aquino
Nata il 5/7/1980 a Giussano (MI)
Ruolo Schiacciatrice
Altezza 175 cm
Lo schiacciatore milanese gioca a pallavolo da sempre e nonostante si sia avvicinata all’agonismo molto tardi (17 anni, ndr) è un personaggio molto conosciuto nella pallavolo. Dopo aver girato tutta l’Italia, militando sempre in categorie nazionali passando anche per diverse società di B1 e A2, eccola qui, pronta a difendere con orgoglio i colori di Milano nella prima avventura di B2 nella storia di Aspes Cus.
Ciao Gaia, sarai una delle protagoniste del primo Campionato di Serie B2 di As.P.E.S. Cus Milano, la società ha deciso di puntare forte su di un giocatore valido, esperto e motivato come te. Hai spesso occupato il ruolo di leader in una squadra ed hai militato in club molto importanti a livello nazionale, cosa ne pensi del fatto di doverlo fare per una realtà nuova, che ha grande entusiasmo ma inevitabilmente inesperta? Che aria si respira in spogliatoio ed in società?
Una mattina mi sono svegliata, avevo 26 anni e tornavo a Milano in Pro Patria. La società mi chiedeva di prendere per mano un gruppo di giovani talenti e portarli in B1. Un progetto perfetto per me, nella mia Milano. E così, non so come, sono diventata il giocatore esperto, la chioccia, mentre fino al giorno prima ero solo quella che voleva l’ultima palla. L’anagrafe ha completato l’opera e da allora sono abituata al duplice ruolo che però interpreto a modo mio, con autoironia e trasformando la passione e la complicità creata in spogliatoio in agonismo in campo. Le mie squadre sorridono molto e lottano anche di più! Qui tutto mi sembra molto promettente, credo non ci saranno etichette per alcuna di noi: è un gruppo eterogeneo e già straordinariamente coeso: ragazze deliziose, disponibili e positive, tecnici e staff umili, innamorati del loro lavoro e amici. Giochiamo in un clima sereno e coinvolgente in cui percepisco la protezione di una società solida e la solarità dell’ambiente Cus.
Una domanda volta al futuro prossimo: in palestra ha colpito molto la tua profonda conoscenza del gioco, hai mai pensato di allenare?
Non amo essere categorica, ma su questo tenderei a sbilanciarmi: No! Credo mi manchino la pazienza e l’autodisciplina necessari. Temo potrei invadere il campo ad ogni scambio.