PALL. CURTATONE vs CUS MILANO (ASPES) 3 - 1

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a.birgi
00mercoledì 19 marzo 2014 11:07
Erano lieti e floridi nella più balda etade ...
Due secoli dopo la risorgimentale battaglia di Curtatone, combattuta eroicamente da uno sparuto e male addestrato manipolo di giovani volontari universitari provenienti dal CUS Napoli e CUS Firenze contro l'armata del maresciallo Radetzky, è toccato al CUS Milano tentare l'impresa di espugnare il campo di battaglia sul Mincio.

Il piano era stato preparato nei minimi particolari dal colonnello Polito e dallo Stato Maggiore composto dal Maggiore Miotto (maggiore nel senso di stazza essendo il più robusto dello staff) e dal maggiore Cozzi (maggiore nel senso di età. Si vocifera che addirittura sia uno dei superstiti della battaglia del 29 maggio 1848, ma lui modestamente sorvola): introdursi al calar della sera all'interno del campo nemico, impossessarsi del Camp3 avversario e vincere la battaglia a tavolino. D'altronde lo stesso Sun Tzu, nell' “Arte della Guerra” affermava che la migliore vittoria è quella ottenuta senza combattere.

Il viaggio in pullman verso l'obiettivo è stato relativamente calmo. Nonostante che il caporale Bernocchi, espulso dalla legione straniera per insubordinazione e rissa, si sforzasse di tenere alto il morale della truppa con le solite battute da caserma, la tensione cominciava a salire. Anche io, pensando al peggio, ho affidato le mie ultime volontà al mio vicino di posto sergente Guizzardi, veterano di mille battaglie. Gli ho chiesto, nel caso fossi caduto in battaglia, di custodire i piani per provocare un'insurrezione dall'interno nel casato Uniabita e liberare i compagni prigionieri.

In vista dell'accampamento nemico, il luogotenente di campo Gugliemi impartisce gli ordini al capo-pattuglia Oliva per la presa di posizione e la creazione di trincee per riparasi dalle “cannonate” nemiche. Ma, probabilmente per una soffiata di una spia (notiamo che manca stranamente il Mantovani), il nemico ci sta aspettando in completo assetto di guerra. Con una manovra repentina, il Col. Polito decide di ripiegare verso la Pasticceria Gelateria “Il Principe” a pochi metri dal Quartier Generale nemico per asserragliarsi e decidere un piano alternativo. Il solito Bernocchi, da ex galeotto ed ex legionario, inizia a saccheggiare il bar, razziando pizzette e pasticcini e lasciando il conto da pagare al Magg. Miotto.

Lo scontro era inevitabile. Si decide di combattere e, se necessario, soccombere come i nostri eroici antenati del CUS Napoli e Firenze. La battaglia non ha storia. Anche questa volta le forze in campo sono a nostro sfavore e, dopo un sussulto di orgoglio nel terzo assalto, decidiamo di alzare bandiera bianca e ripetere la frase di due secoli fa:”... Combattevamo da ore. Prolungare la zuffa era spargere forse inutilmente sangue prezioso...”
docangelo
00mercoledì 19 marzo 2014 13:01
[SM=g7350] [SM=g7346]

SORRIDERE!!!
00mercoledì 19 marzo 2014 20:34
Re: Erano lieti e floridi nella più balda etade ...
a.birgi, 19/03/2014 11:07:

Gli ho chiesto, nel caso fossi caduto in battaglia, di custodire i piani per provocare un'insurrezione dall'interno nel casato Uniabita e liberare i compagni prigionieri.



Un mio amico della bassa avrebbe risposto: ué guagliò c'hai cacato 'u cazz!
Ma io non sono della bassa... :)

[SM=g7483]
a.birgi
00giovedì 20 marzo 2014 10:59
Re: Re: Erano lieti e floridi nella più balda etade ...
SORRIDERE!!!, 19/03/2014 20:34:



Ma io non sono della bassa... :)

[SM=g7483]




Nessuno è perfetto.
SORRIDERE!!!
00venerdì 21 marzo 2014 23:45
Re: Re: Re: Erano lieti e floridi nella più balda etade ...
a.birgi, 20/03/2014 10:59:




Nessuno è perfetto.




Il mio nome è Nessuno (cit.)


[SM=g7487]

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