DIO ESISTE. NE HO LE PROVE
TOC ... TOC ... C'è nessuno ???? Disturbo ??? ... Niente. questo forum sembra ormai una vecchia chiesa sconsacrata ed abbandonata dai fedeli e dal parroco Don Angelo Travaglia, che ha deciso di rinunciare ai voti e svestire l'abito talare per ritirarsi in solitaria preghiera in un eremo di Cormano.
In ogni caso il silenzio e l'atmosfera ancora ascetica del luogo mi induce a riflettere e ammettere senza pudore che DIO ESISTE !!! Almeno il dio della Pallavolo. Ed è certamente un essere buono e giusto. Ieri si è manifestato ubiquamente ai pochi eletti che gremivano gli spalti del Pavesi e del PalaNatta, dando prova inconfutabile della Sua Volontà di ristabilire l'ordine naturale del creato, confuso e sovvertito dall'uso sconsiderato del libero arbitrio di alcuni adepti che hanno peccato di debolezza e presunzione. Vedere la rossa Uniabita finire davanti alla Pro Patria sarebbe stato una bestemmia contro i dogmi dell'eccellenza. Quando MTV si e portata sul 2 a 1 in casa PRO, "invocato" dal diacono Nalin ed infastidito dalle trombe dei tifosi MTV (più assordanti di quelle del Giudizio) , Egli ha deciso che era giunto il momento di porre rimedio con un piccolo miracolo. Fatto.
Certo che la lunga maratona di questo inverno si era svolta fino a ieri come da classico copione: partenza bruciante di tutte le baldanzose contendenti, progressivo ed inesorabile distacco dei meno resistenti allo sforzo prolungato (Viscontini, Bresso e MTV), formazione del gruppetto di inseguitrici (V7, NVA e Aspes) che hanno assistito impotenti al perentorio allungo finale spalla a spalla di Uniabita e Pro Patria.
Ieri il sorprendente epilogo, proprio in vista del traguardo, durante l'ultimo giro di pista, a poche falcate dall'arrivo, la lepre Uniabita crolla al suolo esausta come Dorando Pietri durante la maratona olimpica di londra. La Pro Patria, pur inciampando rovinosamente su MTV, riesce a caracollare fino al filo di lana ed aggiudicarsi miracolosamente il primato.
La segreteria del telefono di casa Nalin ripete che è assente per pellegrinaggio a piedi a Santiago di Compostela. Gli ultimi 500 metri li farà in ginocchio sopra i ceci forniti da Polito e Brugnone ed intonando il Dies Irae di rito.