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bla bla ... l'atleta in quanto persona è la nostra unica preoccupazione ... bla bla

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2014 08:31
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Sesso: Maschile
23/09/2014 08:15

da volleymania

Arianna Cicogna è libera.

La giovanissima atleta umbra può tornare a giocare dopo un anno di stop passato a ritrovare la propria libertà agonistica.
Felici per lei, ma nessuno potrà mai restituirle dodici mesi di mancati allenamenti, partite, soddisfazioni, gioie, dolori, crescita tecnica e caratteriale.
L’assurdità della vicenda è che non sono bastati i tribunali sportivi, si è resa necessaria una transazione tra le parti per restituire la legittima possibilità di scelta.
Arianna è la punta dell’iceberg di tanti soprusi ed angherie riservate agli atleti di qualsiasi categoria, lei ha combattuto, per tanti altri la scelta è stata abbassare la testa ed inghiottire il boccone amaro.
La situazione del tesseramento e del vincolo oggi è magnificamente illustrata dall’articolo di Francesco Zolli, pubblicato su Volleyball.it al seguente link www.volleyball.it/blog.asp?b=42&m=0&s=118&i=1583, da cui si evince chiaramente che, a 14 anni, si diventa schiavi.
Volontariamente si aderisce, ma la reciprocità non è assicurata in uscita dai sodalizi. E tutto con la colpevole complicità della Federazione che mantiene ben strette e chiuse le manette. Fortunatamente esistono molti dirigenti e società che applicano il concetto “chi vuole viene, chi non ha piacere se ne può andare”, ma le eccezioni rovinano pesantemente l’immagine di un intero movimento. Ci sono sodalizi che sono vere e proprie aziende familiari; peccato che non vangano retribuiti totalmente i Tecnici e le atlete possono “togliere le tende” solo verso Società simpatiche e previo esborso economico, il tutto giustificato da improbabili e virtuali attestazioni di qualità, pur in assenza totale della stessa.
Per non parlare poi di quelle Società che, pur non potendo assicurare l’attività, pretendono fior di bigliettoni per prestiti e/o cessioni di cartellino.
Che dire poi di chi, forte di un lontano “lustro agonistico”, affida al “liquidatore” il compito di spuntare prestiti a peso d’oro. In un paese civile e di diritto tutto questo non dovrebbe accadere, soprattutto quando gli atleti sborsano annualmente dai 400 a 500 Euro, sovvenzionando pesantemente la propria Società di appartenenza.
NON SI PUO’! E’ una norma vessatoria e come tale va modificata! Chi paga deve essere sempre libero di scegliere e la Federazione lo dovrebbe sancire all’interno delle proprie Carte.
Un eventuale vincolo pluriennale dovrebbe essere concordato e sottoscritto dalle parti, ivi compreso l’indennizzo per un potenziale recesso anticipato di una delle due parti, e tutto dovrebbe essere depositato in Federazione all’atto del tesseramento.
In assenza di tale deposito il tesseramento deve essere considerato sempre annuale a qualsiasi età, a maggior ragione se si pagano quote mensili, semestrali, annuali.
Le Società dovrebbero puntare a mantenere i propri atleti con la qualità dei propri Tecnici, con le strutture ed attrezzature, con il rispetto, con il senso di appartenenza e si, anche con la simpatia.

Marco Benedetti

[Modificato da docangelo 23/09/2014 08:31]
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